Basta, vergogna e figuracce! Il faccione di Rino Gattuso a muso duro contro i suoi.

Niente giorni di riposo (la squadra avrebbe dovuto ritrovarsi martedì) e ci sembra il minimo dopo, la ‘vergognosa’ prestazione messa in scena con il Benevento, come ha sottolineato Gattuso con la solita schiettezza che gli rende onore. Squadra molle,indolente, senza fame, quasi fosse certa che tanto, contro un’avversaria sempre sconfitta in trasferta, la vittoria anche se risicata, non sarebbe stata un problema. Il tecnico aveva già avvertito tutti sabato in conferenza pre partita: “Attenzione, perché questi sono sbarazzini e se sbaglieremo atteggiamento andremo incontro a figuracce”. Così è stato, difficile attribuire al Mister tutta la responsabilità di cui lui ha voluto appropriarsi a fine gara. Non è accettabile aggrapparsi all’esclusione iniziale di Suso per giustificare lo scempio di una partita in cui è mancata la concentrazione da dedicare a una partita simile, da vincere e archiviare come fanno le altre pretendenti all’Europa. Gattuso ha detto di sapere dove intervenire e come. Il lavoro fatto in settimana non è applicato sul campo il giorno della partita. Rino ci mette la faccia ogni volta, anzi il suo faccione, come ha precisato nel post partita. Ora tocca ai suoi giocatori che stanno dilapidando tutto il lavoro costruito dal tecnico rossonero dal giorno dell’incarico. Mettano il loro ‘bel viso’, come lo ha dipinto Rino, al cospetto dei tifosi che adorano il loro allenatore e che per questo non saranno in grado di tollerare approcci sbagliati o diversi da quelli suggeriti in allenamento. Non si tratta delle due punte, dei ruoli improvvisati o degli interpreti: Sassuolo, Torino e Benevento dovevano essere, se non sconfitti, affrontati e assediati nel gioco e nel temperamento: nulla di tutto ciò. Se i meriti erano del tecnico, fino a qualche settimana fa, allo stesso modo non si deve cadere nell’inganno di criticarne le capacità. I giocatori sono gli stessi, gli infortuni e squalifiche sono comuni a tutti. Il Milan non doveva sparire dal campo come è accaduto nelle ultime settimane e questa non è responsabilità del Mister: conclusioni in porta affrettate, timide, quasi fiacche, giocate incomprensibili e scelte errate non sono imputabili a che siede in panchina. Attenzione, cari giocatori, quella maglia pesa, il prestigio di vestirla pure. Gattuso non ama figuracce o messe in scena indegne come quella appena trascorsa. Se qualcuno non è in grado di sopportarne pressioni e stimoli continui, esasperati, si accomodi pure da solo all’uscita, senza dover aspettare di essere accompagnato dal Custode eletto e riconosciuto dall’intera tifoseria: Gennaro Gattuso.

 

Foto foxSports.it

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