Il ‘coraggio della vittoria’: GATTUSO cambia la partita. MILAN in estasi con HIGUAIN e CUTRONE.
Un Milan che impara la lezione impartita dal Napoli, quello sceso in campo ieri sera contro la Roma, a cospetto di un San Siro gremito ed entusiasta, sin dalla lettura delle formazioni, scandite dallo speaker Germano Lanzoni, che per ogni giocatore all’esordio con la maglia rossonera (titolare o seduto in panchina) ha riservato un annuncio particolare e apprezzato dal pubblico. Gattuso aveva fatto autocritica alla vigilia, addossandosi le responsabilità di una lettura errata della partita, specificamente nella sostituzione di Lucas Biglia, ma i giocatori del Milan devono aver avuto anche una catechizzazione convincente dal loro tecnico, non abbandonandosi a sconforti o rischiosi cali di tensione in occasione del pareggio romanista. Il gruppo c’è e il Mister tiene a raccontare in conferenza che i suoi ragazzi in settimana si sono liberamente trovati a pranzo per dare continuità ad uno spirito che ieri sera si è manifestato a più riprese. Questa volta, però, la vince Gattuso. Il tecnico sbotta, davanti ai colleghi, alla nostra domanda che voleva puntare sulla ritrovata forza della squadra, non del suo timoniere, prima criticato e ieri esaltato dalla critica. Rino non cambia, se non per dare il giusto e sacrosanto ruolo al suo ‘cocco’ e funambolo Hakan Calhanoglu, ma tiene in campo Rodríguez e Musacchio, oltre a quello che dovrebbe essere il tessitore del gioco rossonero, Lucas Biglia. Il Milan vince la partita per l’attenzione, abnegazione e i cambi di modulo i corsa. Il merito va attribuito però a Rino Gattuso che inserisce Laxalt, Castillejo e Cutrone nello spazio dei pochi minuti finali, scardinando il tentativo dei giallorossi di arginare la ritrovata voglia della formazione rossonera, spinta da un tifo incessante e sempre partecipe. Il suggello è di un Cutrone ‘musone’ come lo ha dipinto il tecnico in sala stampa, a descrivere il momento del giocatore, poco impiegato e sacrificato nelle seconde linee. Gattuso stima il giovane, classe ’98, conferma che ci sarà spazio per dare sfogo al tarantolato Patrick. San Siro rossonera ha però gustato dal vivo l’esordio del suo centravanti, Gonzalo Higuain, a secco per un intervento del VAR, quanto mai fuori luogo, non per i pochi centimetri che hanno decretato l’annullamento del goal, ma per l’aver smorzato e poi represso l’esultanza del Pipita e di un intero stadio impazziti davanti alla dimostrazione di forza e possanza regalata dall’azione solitaria dell’argentino. Ora la sosta per riordinare idee e propositi: Gattuso ha una rosa più valida dello scorso anno e svariate alternative per moduli e interpreti. Il ‘coraggio della vittoria’ non manca al tecnico calabrese, ma nemmeno spirito di adattamento e umiltà nelle dichiarazioni. Il nuovo Milan, rigenerato nella Proprietà e Dirigenza può puntare a obiettivi più nobili e consoni: il tecnico ha iniziato in proprio la stagione che lo scorso anno lo vide subentrare in un contesto non suo. Ora è lui a partire, sarà lui a guidare, strigliare e a dover plasmare una squadra che sembra totalmente nelle sue mani. Nel cuore, sappiamo, lo era già.
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