Poca CONCRETEZZA sotto porta, ERRORI grossolani, giocatori in netto calo di RENDIMENTO. MILAN, cosa c’è che non va?

Sette, il numero dei gol subiti finora nel secondo tempo. Uno soltanto, nei primi quarantacinque minuti di gioco. Iniziamo dal dire questo: si, perchè l’analisi del periodo grigio della squadra di Rino Gattuso, coincide alla perfezione con questa statistica. Sugli otto gol subiti dai rossoneri solo uno è stato subito nel primo tempo ed è quello recente, di Joao Pedro alla Sardegna Arena. Complice come ieri al Castellani, un “infortunio” tecnico da parte del capitano Alessio Romagnoli, ma ci torneremo più avanti. Partendo dal presupposto che otto gol subiti, sono comunque un numero elevato, considerando il tasso tecnico dei rossoneri, che hanno inserito un valido elemento difensivo come Mattia Caldara. Non è di certo confortante, notare le statistiche riguardanti squadre con ambizioni di certo inferiori rispetto al Milan, vedi Sampdoria (3 gol subiti) Udinese (6 gol subiti). Anche la casella gol fatti (con 8 gol all’attivo) non fa fantasticare i tifosi rossoneri, salvo una partita in meno da recuperare. Alla luce di questo, è evidente un netto calo di rendimento di alcuni elementi, che l’anno scorso, sotto la guida di mister Gattuso, hanno fatto si che il Milan risultasse virtualmente terzo dall’insediamento del tecnico calabrese in poi. Uno su tutti, Hakan Calhanoglu. Il turco dai piedi fatati, rigenerato dal tecnico, è scomparso misteriosamente dal fulcro del gioco rossonero. Appare lento, macchinoso, quasi svogliato e in un reparto avanzato come quello di ieri sera, in assenza di un bomber come Gonzalo Higuain, la sua assenza è pesata e non poco. Altro “imputato” in casa rossonera è Alessio Romagnoli, protagonista in negativo dei recenti gol subiti in rossonero. Sarà forse quella fascia da capitano a pesargli in maniera eccessiva? Di certo al ventitreenne laziale la personalità fuori dal campo non manca, ammirevoli le sue scuse rilasciate sui social, ieri sera al termine del match di Empoli. Al netto di tutto si denota una scarsa concentrazione di base, che si riflette in modo particolare nella fase finale di ogni match, quando di regola sarebbe oppurtuno chiudere i conti. E purtroppo, chi paga pegno in questi casi è il mister. Gattuso dalla sua, è convinto che si possa uscire dal momento no, con dedizione e tenacia, ma si sa in una società gloriosa come quella rossonera, mai come ora, al netto rilancio per mano di Elliot, i tempi stringono e sarà compito del tecnico calabrese non far diventare l’attuale momento color  grigio in uno dall’aspetto nero inchiostro.

 

 

 

 

fonte foto: sportfair.it

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