MILAN: riprende la corsa CHAMPIONS. GATTUSO:”Il nostro SCUDETTO è il QUARTO POSTO. Caso KESSIE? : “Con JORDAN ai tempi, lo spogliatoio decise di proteggermi.”

Al via la ventinovesima giornata di campionato di serie A, che vedrà i rossoneri di Rino Gattuso affrontare domani sera a Genova nell’anticipo serale, la Sampdoria di Gianpaolo reduce da un netto successo ai danni del Sassuolo per 3-5. Tanti gli spunti interessanti dalla conferenza tenutasi oggi a Milanello, con un Gennaro Gattuso che, inevitabilmente, è tornato sul Derby perso prima della sosta delle Nazionali.

Nel derby ho pensato male: con l’Inter in campo giovedì e reduce da un periodo difficile ho preparato la partita in un determinato modo. Poi ho visto la squadra messa male in campo, è stato un mio errore. Le imbucate di Vecino ci hanno messo in difficoltà, ho avuto la presunzione di fare qualcosa di diverso a livello tattico nella partita: l’importante è capire dove ho e abbiamo sbagliato

Dichiarazioni mai banali, di un tecnico che non perde occasione per dimostrare la propria umiltà, seguendo il concetto del “sbagliando si impara”, prendendo quasi tutte le responsabilità dell’ennesimo derby perso ed approcciato male. Anche domani sera troverà una squadra ostica, che ha già affrontato e superato ai quarti di Coppa Italia a Marassi, con giocatori che si muovono in modo incredibile in avanti e difficilmente impreparati in difesa. C’è stato spazio, inevitabilmente, anche per parlare del “caso” Kessie-Biglia, con Gattuso che ricorda un vecchio episodio:

“Il confronto con Kessié era in programma per oggi. Non porto rancore anche se ero molto deluso, con i miei giocatori ho un rapporto molto diretto. In uno spogliatoio serve rispetto, è stata una brutta situazione ma ci siamo chiariti subito, la società ha risposto in maniera esemplare. Ricordo quello scontro con Jordan (in un Milan-Tottenham di Champions del 2011, ndr), quella volta la Società, con Galliani in primis, prese la decisione, davanti a tutta la squadra, di togliermi la fascia che al tempo condividevo. Ed era la cosa giusta da fare. Poi lo spogliatoio decise di proteggermi

Discorso chiuso quindi? Sembrerebbe di si. Un accenno anche a chi ha giocato in Nazionale, con Paquetà e Calhanoglu in grande spolvero. Il tecnico si sofferma sul brasiliano, puntualizzando che nella nazionale Brasiliana come nel Flamengo, il ruolo in campo è il medesimo che svolge attualmente nel Milan. Sul fronte stadio, che ha visto Gennaro Gattuso battagliare e vincere per tredici anni consecutivi, il mister di Corigliano Calabro dice la sua:

San Siro è il cuore, già quando ci passi senti l’odore della storia. Uno stadio di grande tradizione, poi serve sempre qualcosa di nuovo nel calcio, e la Juve lo insegna. San Siro è storia ma bisogna capire le esigenze di un club che deve competere con le altre big con stadi di proprietà. Pensare a qualcosa di diverso è giusto“. 


Fonte foto: skysport

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