Le nostre SCHEDE: Andrea RANOCCHIA, LEADER silenzioso CAPITANO e ATTACCANTE aggiunto nerazzurro.

SCHEDA
Classico difensore centrale, alto, fisico e un po’ troppo atipico per il calcio di oggi, in cui si chiede piedi buoni e quel vizio dell’impostare da dietro che va tanto di moda. Andrea è questo, possente fisicamente, utile in zona gol e un po’ impacciato palla al piede. Il vizio del gol ce l’ha sempre avuto ed è per questo che è capitato di vederlo anche come punta centrale, a fare da torre o a sfruttare le sue doti in area di rigore.

CARRIERA
Andrea Ranocchia inizia la sua carriera calcistica nelle sua terra d’origine, l’Umbria. Cinque anni nel Bastia, poi Perugia e Arezzo, con cui esordirà nella stagione 2006/2007 in Serie B grazie all’intuizione di Antonio Conte che crede subito in lui. Al secondo anno in maglia aretina il Genoa lo acquista, ma lo gira al Bari con il quale ottiene la promozione in Serie A. Esordio nella massima serie, guarda caso proprio contro l’Inter a San Siro, nella prima giornata nella stagione del Triplete nerazzurro formando, insieme a Leonardo Bonucci, una coppia difensiva degna di nota. Il Genoa lo acquisisce definitivamente per poi cederlo a distanza di pochi mesi all’Inter durante la finestra di mercato invernale del gennaio 2011.

INTER
Moratti ne anticipa l’arrivo di sei mesi per dare una scossa ad un’ambiente che arrivava si da una stagione in cui si era vinto tutto, ma anche con un collettivo appagato e con alle spalle un cambio allenatore a stagione in corso. In quella stagione Ranocchia vincerà quello che rimane il suo unico titolo, la Coppa Italia, quindi l’esordio in Champions League e sufficientemente spazio per imporsi negli anni avvenire. Il futuro gli porterà anche la fascia da capitano, susseguendo a un mostro sacro come Javier Zanetti. L’Inter nel frattempo cambia allenatori, giocatori e Società; i titoli non arrivano e Andrea finisce inevitabilmente sul banco degli imputati: cede la fascia a Icardi e viene girato in prestito alla Sampdoria e all’Hull City (con cui segna due gol ma retrocede). L’avvento sulla panchina nerazzurra di Luciano Spalletti ne sancisce il ritorno. Coccolato, difeso ed apprezzato Ranocchia diventa simbolo della tifoseria nerazzurra, in un calcio scarno di sentimenti e passioni che lui mostra orgogliosamente nei pochi minuti giocati in quella squadra che gli aveva regalato sogni, speranze, incubi ed illusioni. Un ragazzo che, a soli 31 anni, si ritrova in fondo alle gerarchie dell’allenatore, ma primo nell’avere l’Inter nel cuore, così come la sua terra d’origine. Nel 2016 infatti ha fondato una Onlus, la Onlus Andrea Ranocchia, con l’obiettivo di dare supporto nel miglior modo e nel minor tempo possibile a tutte quelle persone e famiglie colpite dal terremoto dello stesso anno.
Un esempio dentro e fuori dal campo tanto da meritarsi il prolungamento di contratto arrivato proprio pochi giorni fa.

Fonte foto: itasportpress.it

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