F. FEDELE: “Ora il MILAN ha due possibilità nella corsa Champions. ABATE più capitano di tanti altri…ATALANTA? Senza GASPERINI sarà dura”.

Ospite di ‘ CARTA CANTA’, lunedi’ 20 maggio scorso sulle frequenze FM di Ballando Station One è intervenuto Furio Fedele, nota firma del Corriere dello Sport e riconosciuto milanologo. La nostra Redazione lo ha interrogato sulle chance di qualificazione in Champions dei rossoneri, sulle note positive della sfida contro il Frosinone, sull’addio di Ignazio Abate, sul fenomeno Atalanta e su Piatek.

Ti sembra, Furio, un Milan che ha ancora possibilità di raggiungere la Champions, quello visto contro il Frosinone?

“Non quello del primo tempo, in cui il Milan ha rischiato di battere il record negativo stabilito quest’anno nel derby con zero tiri in porta effettuati. Io sono un ‘risultatista’ non sono uno che ama solo il bel calcio, gradirei vedere una squadra aggressiva, combattiva che metta in difficoltà anche dal punto di vista psicologico, Inter e Atalanta. Ora i rossoneri hanno due possibilità, avendo due prede davanti obbligate a fare risultato, nel caso ovviamente auspicabile in cui il Milan vincesse a Ferrara”.

Quali sono stati i protagonisti di questo segnale di ultimo risveglio dei rossoneri?

“Sicuramente Donnarumma è stato bravo sul rigore e negli ultimi istanti della partita. Suso secondo me è ancora troppo a corrente alternata e Piatek non avesse fatto goal sarebbe stato da cinque in pagella, però ha sfatato il tabù delle cinque partite senza segnare”.

E’ stata domenica scorsa, la serata di addio al Milan da parte di Ignazio Abate. Cosa ne pensi?

Ho il rammarico di vedereAbate lasciato al suo destino: io lo avrei visto ancora volentieri con la maglia del Milan, oltretutto, nell’anno in cui Gattuso gli ha ritagliato anche un ruolo da centrale. Vi confesso che parlando con il padre, ex portiere e vice di Zenga, mi ha rivelato di non averlo mai visto in quella veste nemmeno da bambino… Una celebrazione che è mancata a Ignazio Abate è stata quella di fargli indossare la fascia di capitano, che è stata data ad altri in passato in modo avventuroso, rocambolesco e immotivato”.

Credi che sia stato idealmente Donnarumma l’autore del goal decisivo, parando quel rigore sullo zero a zero?

“Andare sullo zero a uno sarebbe stato un problema, anche perchè la sfortuna si era ricordata del Milan con quelle due, tre occasioni fallite da Borini a porta spalancata, anche se è stato per me uno dei migliori del Milan e in questa squadra può diventare un titolare importante. Abbiamo assistito a risultati inaspettati domenica scorsa e le sfide decisive dell’ultima di campionato dimostrano che è un campionato avvincente. Il prossimo turno riserverà emozioni ma anche sofferenze, malinconia e rabbia”.

Come vedi l’eventualità di un’Atalanta in Champions il prossimo anno, nell’eventualità di dover gestire il doppio impegno?

“Solitamente squadre non abituate al doppio impegno corrono seri rischi, come abbiamo visto nella recente finale di Coppa Italia. Nel caso dell’Atalanta c’è il rischio che possano fare fatica a reggere le due competizioni e il fatto di avere seri dubbi che Gasperini possa rimanere alla guida di questa squadra, accentua le mie perplessità. Il tecnico ha dato alla formazione forza, veemenza e grande carattere e in questo momento non vedo un allenatore in grado di dargli lo stesso gioco. Comunque ritengo che l’Atalanta sia la squadra più meritevole della Champions”:

Pensi che la rete realizzata da Piatek gli abbia ridato convinzione e tranquillità?

“Era partito a razzo, ha segnato nove goal con il Milan, ma sembrava una mitragliatrice inarrestabile e poi… Lui ha il tocco, la furbata, è molto bravo in questo senso. Con il Frosinone aveva voglia di fare goal e ci è riuscito, si sa che per gli attaccanti quando non meno segni, meno continui a segnare, a meno che tu sia un fuoriclasse”.

foto pianetAzzurro.it

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