Le PAGELLE nerazzurre di Barcellona-Inter 2-1. CHAMPIONS LEAGUE

Handanovic 6: A parte i due gol su cui poteva fare ben poco non viene ulteriormente impegnato.

Godin 5,5: Sembra non ancora entrato negli schemi della difesa a tre. Ancora qualche distrazione che si aggiunge alla mancata opposizione sul secondo gol di Suarez.

De Vrij 6: Osteggia bene le offensive blaugrana in una partita in cui non aveva un giocatore fisso da marcare. Guida la retroguardia.

Skriniar 6: L’arduo compito di tenere d’occhio Suarez tocca a lui, che fa doppietta ma a distanza dallo slovacco.

Asamoah 6: Altra buona prova del ghanese che macchia la sua gara facendosi saltare troppo facilmente da Messi sull’azione del vantaggio. Però Messi è Messi.

Barella 7: Prima da titolare in Champions in maglia nerazzurra e prestazione da incorniciare. Se poi arriva al Camp Nou vale doppio. È ovunque ed il cartellino preso dopo appena 5 minuti non ha influito sulla sua prestazione.

Brozovic 6: Patisce l’entrata di Vidal che nel secondo tempo gli diminuisce il raggio d’azione.

Sensi 6,5: Il paragone tra Iniesta e Xavi regge per un tempo. Va anche vicino al gol e non patisce l’emozione di essere nel campo dei suoi idoli (dal 79’ Politano: S.v.).

Candreva 6,5: È lui la chiave offensiva de primo tempo. Si fa trovare sempre pronto ma sopratutto libero, libero di avere lo spazio per provare la giocata. Come a Genova gli viene giustamente annullato un altro gol (dal 71’ D’Ambrosio 6: Torna a fare discretamente il jolly largo a destra).

Sanchez 6,5: Buona gamba e intesa con i suoi compagni ma la condizione non ancora ottimale influisce e parecchio. Evitabile il giallo preso per poteste dalla panchina (dal 66’ Gagliardini 5,5: Porta centimetri e confusione in mezzo al campo in cui l’Inter non riesce più ad uscirne).

Martinez 7: Da brocco a campione il passo e breve. Dopo 3 minuti sblocca la partita e poco dopo Ter Stegen gli nega con un miracolo la doppietta personale. Bentornato Lautaro.

Conte 7: Un dominio durato 45 minuti. Troppo bello per essere vero perché il Barcellona in casa propria sposta gli equilibri e grazie ai cambi, a un Messi in crescita e a qualche decisione arbitrale dubbia ribalta il risultato. La prestazione rimane ed ora l’Inter è consapevole del fatto di potersela giocare con chiunque.

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