INTER: Il rumore dei NEMICI colpisce ancora. Troppe CRITICHE per la prima uscita post COVID ma la verità è un’altra.

Qualcuno di molto noto all’ambiente nerazzurro lo chiamerebbe “Il rumore dei nemici”, tutto questo accanimento contro Conte e il suo modo di affrontare interviste e stati d’animo soprattutto nelle dichiarazioni post partita. Uno a uno a Napoli, prima uscita post Covid: ad uscire uscire è anche l’Inter, che in due minuti pareggia i conti dell’andata ma si auto infligge facendosi colpire in contropiede forse proprio nel suo momento migliore. Problema Eriksen risolto già con il cambio di modulo: via il 3-5-2 classico “made in Conte” per uno sbarazzino 3-4-2-1. Al centro del villaggio il danese che con classe e determinazione soffia via le polemiche aleggiate intorno al misterioso acquisto di gennaio che “tanto all’Inter non serve”. La realtà è che occorrerebbero altri Eriksen a quest’Inter che però il suo primo vero progetto dell’era Suning lo ha iniziato acquistando uomini vincenti ma contornati da tanti giovani: Skriniar, Bastoni e Martinez ad esempio non hanno ancora vinto niente, seppur il caso voglia siano costantemente stampati su prime pagine sportive di altri Paesi. L’Inter di Conte a Napoli ha giocato bene, creato occasioni da gol, si è presentata in condizione e determinata a raggiungere il risultato che nel calcio però non è materia certa bensì un’opportunità, o meglio una possibilità, soprattutto se si considera ché si tornava a giocare dopo tre mesi di inattività. Critiche ingiuste per una squadra che si è presentata distratta nel momento sbagliato e poco fortunata sotto porta dove una nota di demerito deve andare in direzione della Lu-La che mai è riuscita ad accendere la lampadina. Su questo Conte lavorerà per dare la svolta ad una stagione tutt’altro che fallimentare, come invece già qualcuno ha iniziato a sentenziare, perchè se l’Inter rimane quella di sabato allora l’assalto al tricolore non è utopia.

Fonte foto: nerazzurrisiamonoi.it

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