Il Parma supera il turno, ma i ragazzi di Occhiuzzi brillano. Un intreccio di vite al Tardini.

Parma – La strada che porta allo Stadio “Tardini” è libera, poco traffico ed un timido sole. Ormai il calcio non è più passione ma solo puro business. Parcheggio lì davanti e mi avvio verso il box per ritirare il mio accredito, ma è tutto molto triste. Non c’è entusiasmo in nessun angolo. Peccato perché l’arrivo dei lupi silani in terra emiliana ne avrebbe portato davvero tanto. Parma – Cosenza non è solo il Quarto Turno di Coppa Italia, ma un intreccio di tante vite qui nella pianura padana. Una piccola Cosenza vive qui tra un lambrusco ed un pop corn. Pensavo di trovare qualche ragazzo da Cosenza fuori il piazzale ma così non è ed allora ritiro il mio accredito ed entro. Salgo le scale verso la tribuna stampa e solo vedere parcheggiato il pullman La Valle accanto a quello del Parma mi procura emozione mista a malinconia. Scatto la foto e la invio subito ad Alessandro che vive e lavora a Parma ed avrebbe dato l’anima per essere sugli spalti oggi. Il Covid ed il D.P.C.M non ci restituiranno questi mesi e anni di emozioni mancate e di vita non vissuta. Alessandro risponde con due cuori rossoblù. I duri hanno due cuori. Prendo posto in tribuna e mi siedo in modo che il sole possa scaldarmi un po’. Arriva pure Carlo Pellegatti e d’incanto mi sembra di essere alla Scala, ma poi parte l’Aida di Giuseppe Verdi ed il tepore parmense è goduria pura. Un sorriso viene fuori sempre. I ducali ed i lupi scendono in campo e solo qualche giornalista di Parma applaude. È irreale. Io sono l’unico lupo al Tardini e resto in silenzio come sempre. Osservo per poi raccontare le emozioni provate. Il Cosenza dello stratega Roberto Occhiuzzi è davvero ben messo in campo e fa paura ai gialloblù che ne restano imbrigliati per oltre un quarto d’ora. Al 16’ l’argentino Francisco Brunetta porta in vantaggio gli uomini di Liverani, che tira un bel sospiro dopo le sgridate del presidente, ma i lupi non si arrendono. Il piglio è da grande squadra ed al 40’ il capitano Angelo Corsi pareggia il conto facendo esultare mezza Italia collegata con Rai Sport. La gioia dura poco perché Brunetta su assist di Busi segna ancora e spezza il sogno di un popolo. Si va al riposo ed il tam tam sui social è dilagante. Cosenza ha già vinto. Nella ripresa Occhiuzzi manda in campo Bruccini, Bahlouli, Vera, Sueva e Bàez e continua a sbracciarsi dalla panchina perché crede nella rimonta che sarebbe arrivata se Sacko non avesse sprecato una occasione irripetibile davanti a Sepe. Sarebbe stato un sacco bello per dirla alla Verdone. A dieci dalla fine quasi sicuramente c’era anche un rigore per i lupi ma il destino era già scritto. Al triplice fischio il Parma passa il turno ma gli applausi sono i ragazzi di Occhiuzzi. Un predestinato che farà sognare la città dei bruzi. Il buio cala sul Tardini ed il pullman è pronto per tornare verso la Calabria. Chi scrive va a salutare la sua gente fiero di aver potuto raccontare una giornata così. Certe notti somigliano a un vizio in cui non vorresti smettere mai. Peccato che Mario sia chiuso sennò ci saremmo visti lì.

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