PIOLI, IBRA e l’OBIETTIVO CHAMPIONS: Le ‘CINQUE GIORNATE di MILANO’ PASSANO da QUI.

Le famose Cinque giornate di Milano, simbolo storico della resurrezione armata che portò alla liberazione della città meneghina dal dominio austriaco, potrebbero anche non essere, uno degli avvenimenti più importanti della storia milanese. Ironia a parte, cinque infatti, sono le giornate che dividono i rossoneri di Stefano Pioli, da quell’obiettivo cercato e invocato ormai da sette lunghi anni, il cui nome è Champions League. Fa strano oggi sentir parlare di un gruppo quasi all’ultima spiaggia, con all’orizzonte un calendario non così semplice. Un collettivo che nel post lockdown, ha collezionato solo apprezzamenti e complimenti in Italia e in Europa, sfatando record su record. Sì, perchè con i suoi ventuno risultati utili consecutivi del 2020 e le diciassette volte in rete consecutive con almeno due gol a partita, a cui ci aggiungiamo il titolo di campione di inverno, le ventuno giornate in testa nel campionato di serie A, il rammarico per l’attuale e provvisorio quinto posto in classifica si fa sempre più ampio. Gli alibi d’altronde ci sono e non sono pochi, partendo dalle numerose defezione patite nell’arco di una stagione estenuante, soprattutto dal punto di vista delle partite disputate, che ha visto il Milan già impegnato da Agosto con i preliminari di Europa League. Alla domanda: “Che fine ha fatto la squadra di ragazzini indiavolati, che si prendeva gioco delle favorite del nostro campionato?” si possono fornire diverse conclusioni. Probabilmente, le innumerevoli pressioni su dei ragazzi appena ventenni, col tempo ha influito sulla testa e anche in presenza di un trascinatore nato come Zlatan Ibrahimovic, la stanchezza ha comunque preso il sopravvento. Pioli dalla sua, continua statisticamente nel suo lavoro eccezionale, dati alla mano, da quando siede sulla panchina rossonera, l’allenatore emiliano ha la media punti maggiore, sia nel primo che nel secondo anno alla guida di un Club. Tornando a Zlatan, (fresco di rinnovo contrattuale), la sua stagione in campionato non si può di certo considerare negativa, bene in termini realizzativi (15 gol), proporzionato alle sue presenze in campo (17). E’ chiaro, che nella testa di Paolo Maldini, già aleggia il nome e l’identikit di chi lo posso sostituire degnamente, considerando le prove opache in quella posizione, sia di Leao che di Mario Manduzukic. Ora però, la testa è rivolta solo a sabato sera, in un match non facile, contro il Benevento del grande ex Pippo Inzaghi, nuovamente immischiato nella zona retrocessione e con tanta voglia di fare punti contro chi in passato, gliene faceva guadagnare a suon di gol. Sarà un match delicato a San Siro, dove non mancherà la pressione, la voglia di rivalsa, quella di stupire e a quanto trapela dalle ultimissime di formazione, li avanti non dovrebbe finalmente mancare neanche Zlatan Ibrahimovic.

Fonte foto: eurosport.it

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