D. ABATANTUONO: “Con la Samp THEO HERNANDEZ ci ha lasciato in dieci. Troppi cartellini nella prima giornata! DONNARUMMA? La FELICITA’ è un’altra cosa… CALHANOGLU? Non me ne frega, non ha mai fatto la differenza. PIOLI è il numero uno. Su KESSIE…”.

Nel corso della puntata del 24 agosto scorso a ‘Stadio 107’, la trasmissione in onda a Radio Studio 107 Milano, curata dalla nostra redazione, abbiamo ospitato al telefono Diego Abatantuono, il noto attore, comico, conduttore televisivo, sceneggiatore e regista, oltre che grande appassionato di calcio e noto tifoso rossonero. Con lui abbiamo analizzato la prima giornata di campionato appena disputata, parlato dei trasferimenti di Donnarumma e Calhanoglu, del rinnovo di Kessie e degli interessi economici che gravitano intorno al mondo del calcio, di Rino Gattuso

Cosa ti ha detto la prima giornata di campionato, c’è già qualche indicazione importante?

“Tutte le domande le risposte della prima giornata sono sempre ovvie: le squadre che possono ambire alle prime posizioni sono le solite. Per dire qualcosa di originale mi è sembrato che la Fiorentina sia ben attrezzata. Per il resto il Milan ha fatto un po’ più fatica anche perchè opposto all’avversario più attendibile rispetto alle altre, anche se abbiamo giocato in dieci, perchè Theo Hernandez sembrava facesse a gara con la Società chiedendo di uscire mentre l’allenatore lo teneva in campo (sorride ndr) Alla fine siamo andati in cinque in difesa pur di non togliere Theo. Sembrava quasi uno che volesse andare via o reduce da un compleanno la sera prima…La Juve nonostante non abbia fatto una gran partita, se non ci fosse stato il Var, avremmo parlato di una grande rimonta, mentre il Var ha fatto diventare un po’ un ‘pirla’ il povero Ronaldo. Qualcosa di nuovo sono gli arbitri per la leggerezza con cui hanno distribuito i cartellini, nonostante ora abbiano l’aiuto degli strumenti tecnologici per giudicare gli altri episodi. L’Inter? Ha qualcosa di meno dello scorso anno, non avendo Conte e qualcun altro, ma Inzaghi ha fatto bene, è intelligente e giustamente ha detto che non si butta via niente di quello che è stato fatto prima. La Juve lo scorso non aveva l’allenatore, nonostante Pirlo abbia avuto una grande carriera da giocatore. Al Milan ha vinto tutto anche a livello internazionale, mentre alla Juve ha vinto il solito scudetti che fa poco piacere a tutti… Allegri ha esperienza e in più hanno un Chiesa che sarà formidabile”.

Invece, Diego, cosa ne pensi di Calhanoglu? E’ quello visto contro il Genoa o quello del Milan?

“E’ la stessa cosa: ha finito bene nel Milan ed è ripartito da lì. E’ una scelta sua, spero abbia fatto quella giusta, che abbia più soldi e qualche motivo in più. Come l’ho presa? Ci sarebbe da dire una cosa, come l’ho presa.. Come tanti tifosi del Milan (ridiamo in studio ndr). Se ne prendono uno meglio, sono più contento. Non era Pelè, non parliamo di giocatori come Lukaku e Hakimi, che fanno la differenza. Chala la fa solo casualmente. Certo che se fa venti goal quest’anno allora sarà sbocciato nell’Inter, ma sinceramente non me può fregare di meno di Calhanoglu”.

Abbiamo visto Gattuso in tribuna a Marassi, ce lo vedresti di nuovo in futuro sulla panchina del Milan?

“Gattuso lo vedevo bene quando era l’allenatore del Milane ed è il mio idolo da sempre. Ora c’è Pioli, che per me è l’allenatore più forte che c’è in Italia. Se consideri la squadra e giocatori che ha avuto a disposizione Pioli, tra la qualità, l’età anagrafica, gli infortuni, per me è il numero uno, viene anche prima di Conte che aveva un’altra rosa, altre ambizioni e infatti se n’è andato quando non aveva più certe garanzie”.

C’è preoccupazione in te, a proposito del rinnovo di Kessie, dopo le parole di Paolo Maldini?

“Mah, stesso discorso si poteva fare per Donnarumma…Partiamo però da un presupposto: una volta, nessuno voleva fare il Presidente di una squadra di calcio, perchè era un onere che potevano permettersi solo grandi industriali che decidevano di fare un regalo alla loro città, ora tutti nel mondo vogliono fare i presidenti … Tra questi, chi faceva i giocattoli, chi l’industriale, chi i giornali, chi il produttore cinematografico. E’ evidente, mi spiace che non venga mai affrontato questo tema dai giornalisti, che c’è qualcosa di strano. Tutti gli stranieri che si sono avvicinati al calcio italiano vengono perchè è un business. I procuratori quindi si sono detti, perchè non dobbiamo fare il ‘grano’ anche noi? Sono dispiaciuto per la vita di Donnarumma, perchè presumo che avere cento milioni in banca o cinquanta, la cifra non dia la felicità. Ma sono le soddisfazioni che regalano la felicità, sarebbe diventato una persona unica, nel Milan. Tutti questi discorsi attorno a un giocatore che se ne va, sento dire mi dispiace, a me non me ne frega. Kessie se vuole andare vada, se un milione di differenza lo sposta. Certo che se il PSG gli offrisse dodici milioni ma ne destinasse sei per aprire cinquecento pozzi in Africa o aprire un ospedale… Si dice che la beneficenza si fa senza dirlo, ma io le macchine le vedo, se invece di quaranta macchine ne vedo due… le altre trentotto le posso trasformare in qualcos’altro”.

Però, Diego, per Calhanoglu , sembra che la differenza tra domanda e offerta sia stata meno di un milione di euro. Alla fine Calha se n’è andato…

“Appunto, si vede che voleva andare all’Inter…Infatti a me di Calhanoglu non me ne frega un c… (la parola è quella, ndr). A me umanamente, non me frega, non mi ha mai eccitato in campo. Ho visto Rivera, Gullit, Van Basten. Io ho una macchina, che non riesco a guidarla, se vuole venire lui, la guida e mi porta in giro Calhanoglu… Che c… (sempre quella parola ndr) me ne frega a me di Calhanoglu, detto fra noi…?”.

foto dilei.it

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