SCUDETTO AC MILAN: le nostre PAGELLE. La consacrazione di PIOLI. Il cuore rossonero di TONALI e il genio LEAO. Ma IBRA…

Trascorsi i festeggiamenti, tentando di non cedere ai naturali e facili entusiasmi, proviamo a dare un voto ai protagonisti della stagione rossonera 2021-2022, culminata con la conquista dello scudetto numero diciannove. Ci soffermeremo sui giocatori che hanno garantito le maggiori presenze, senza per questo tralasciare l’apporto di chi ha contribuito comunque alla vittoria dello scudetto.

Mike Maignan voto: 9

Il portiere ex Lille era chiamato al difficile compito di entrare nei cuori dei tifosi rossoneri, in difesa di quella porta che Donnarumma aveva lasciato scoperta. Mike si è impossessato del ruolo, ingigantendolo, regalando prodezze, abilità tecniche di palleggio notevoli e padronanza dell’area. Solo un infortunio allo scafoide lo ha tenuto lontano dal campo.

Davide Calabria voto: 7,5

Mezzo punto in più per l’attaccamento alla maglia, la grinta, la partecipazione emotiva per colui che spesso ha vestito la fascia da capitano e che ha interpretato al meglio i compiti in difesa e di spinta offensiva richiesti dal tecnico.

Alessandro Florenzi voto: 7

Alla fine compare nel tabellino di ventiquattro partite di campionato, fugando i dubbi sulle sue condizioni fisiche e di tenuta. Trasmette ai suoi compagni meno esperti quella concentrazione e determinazione che spesso risulterà determinante. Dotato di gran tiro , torna anche al goal nel momento decisivo della stagione.

Theo Hernandez voto: 8,5

Il goal realizzato nel ‘coast to coast’ contro l’Atalanta gli varrebbe da solo la lode, ma analizzando l’intero campionato sono da apprezzare la crescita di Theo in fase difensiva e la affinata abilità di entrare dentro il campo con le sue incursioni. Deve ancora limare alcuni eccessi caratteriali che gli sono costate due espulsioni.

Pierre Kalulu voto: 8,5

La vera rivelazione forse di questa stagione rossonera: Pierre arriva in punta di piedi, non essendo nemmeno impiegato nella prima squadra della formazione francese, il Lione, da cui proveniva. Acquistato come terzino destro, irrompe prepotentemente nel ruolo di centrale, sostituendo Kjaer e relegando Romagnoli in panchina. Veloce, preciso nei passaggi e dotato di ottimo dribbling. Che altro dovrebbe saper fare?

Fikayo Tomori voto: 9

Se la difesa rossonera alla fine è la meno battuta della serie A 2021-2022 il merito è anche il suo. Rapido, imponente, trasmette sicurezza al reparto e si conquista definitamente la scena.

Ismael Bennacer voto: 7,5

Entra spesso nel corso della partita, ma Pioli si affida a lui quando c’è da dare ordine e pulizia alla manovra, unita alla grande sapienza tattica e forza nei contrasti. La partenza di Kessie probabilmente gli consegnerà le chiavi del ruolo.

Brahim Diaz voto: 6,5

Parte bene a inizio stagione con goal e assist, si perde poi costringendo il Mister a trovare soluzioni alternative ma con interpreti non ‘specialisti’. Gli manca continuità e forse la capacità di leggere alcune partite.

Franck Kessie voto: 7

A volte è sembrato indolente, quasi a spasso per il campo a svolgere il compitino, mai veemente e famelico come la scorsa stagione. In dirittura di arrivo però, come regalo d’addio ai tifosi rossoneri, torna protagonista e gigantesco. Un peccato perderlo, ma ‘C’est la vie’.

Rade Krunic voto: 7

Pioli si rivolge a lui ogni volta che deve inventarsi sostituti in ogni zona del campo. Risponde sempre presente, con applicazione e sagacia tattica. Avercene…

Junior Messias voto: 6,5

Croce e delizia: dimostra doti di palleggio e dribbling invidiabili, ma spesso (troppo) esce dalla partita, quasi estraniandosi. Alcuni suoi goal risulteranno decisivi, ma il ragazzo può fare decisamente meglio.

Alexis Saelemaekers voto 6,5

Fossero da premiare dinamismo, impegno e simpatia sarebbe forse tra io top. Ma in campo serve anche altro e la difficoltà di Alex di essere lucido sotto porta avrebbe potuto essere alla fine penalizzante. Occorre allenare questa lacuna. Lo farà? Crediamo di sì.

Sandro Tonali voto: 9,5

La perfezione non esiste, quindi ci limitiamo al 9,5. Sandro è l’autentico protagonista della stagione rossonera. Già in pre campionato lo vediamo diverso: caparbio, irruente, volitivo. Si prende il centrocampo rossonero e non lo mollerà più, premiato da goal fondamentali e da assist. Un fenomeno, che ha deciso di restare al Milan, a dispetto di altri…

Olivier Giroud voto: 8

Chi lo ha scelto voleva da lui presenza in area, esperienza, capacità di risolvere le partite ‘sporche’. Fa undici goal, lui che non era un mostro nelle realizzazioni, soprattutto nel recente periodo. Non gli è stata mai concessa pausa, data la perdurante assenza di Ibra e Rebic, ma lui c’è e alla fine le reti scudetto a Reggio Emilia sono le sue.

Zlatan Ibrahimovic voto 6,5

Per uno che ha giocato ventitre spezzoni di partita, otto goal realizzati sarebbero da premiare con un altro voto. La presenza di Ibra, la sua spinta da bordo campo, la sua regia nella festa scudetto sono da dieci, ma in questa stagione il Milan deve rinunciare al suo gladiatore e costretto spesso ad arrangiarsi. Ibrahimovic minato nel fisico e costretto a combattere con il dolore non può dare il suo apporto sul terreno verde, ma lui c’è e la squadra lo avverte sempre.

Rafael Leao voto: 9

Chiamato a confermare le qualità mostrate lo scorso anno, Rafael si trasforma: regala continuità, va in doppia cifra e sforna assist a ripetizione. Pioli ha lavorato tanto e inciso sul carattere spesso irritante del portoghese e Leao ripaga tutti. Le potenzialità sono enormi e questo voto è giustificato che il meglio per lui forse deve ancora venire.

Ante Rebic voto: 6

Il nazionale croato è forse u no fra i più dotati tecnicamente in rosa. Falcidiato da infortuni e lunghi stop non entra mai nelle migliori condizioni fisiche. Tanti gli errori sotto porta per lui che è spesso risultato infallibile, ma non lesina mai impegno sul campo.

Stefano Pioli voto: 9,5

Vince definitivamente ogni diffidenza pregressa, dando continuità al lavoro dello scorso anno e migliorando la posizione in classifica nell’unico modo possibile: la conquista dello scudetto numero diciannove. Pioli combatte con infortuni che lo costringono i n attacco a sacrifici e adattamenti non semplici. Ma la solidità che trova in difesa, con scelte coraggiose (Kalulu) ma determinanti, lo conduce a un trionfo che il calendario di partite nel finale non offusca ma al contrario esalta e premia. Il coro che tutto lo stadio gli intona lo esalta e lo consacra.

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