Andrea DOSSENA (PRO VERCELLI): ” Abbiamo lavorato tanto, ma il PERCORSO dura dieci mesi. A PADOVA senza paura. MAZZARRI ti entra nella TESTA. Le sue INTERVISTE? Le studiava prima…”.
A ‘Carta Canta’ la trasmissione in onda ogni venerdì dalle 17.00 alle 19.00 sul canale Twitch Estenews_tv è intervenuto in esclusiva Andrea Dossena, mister della Pro Vercelli, Con il tecnico abbiamo analizzato il buon momento della squadra, il lavoro sui giovani, gli obiettivi. Abbiamo anche parlato di Walter Mazzarri che è stato suo allenatore a Napoli e ci ha svelato che…
Si aspettava un inizio e un impatto così positivo della sua Pro Vercelli in questo campionato?
” Ci speravo, sapevo che i risultati di luglio e agosto erano falsato dal lavoro che io e il mio staff facciamo, basato sulla forza, sul grande volume. Sono felicissimo di come i ragazzi mi stiano seguendo, anche se non ho avuto Mustacchio, Maggio, Houdi, Lovati per tante partite e il rammarico di non essere andati più forte ce l’abbiamo”.
A quasi un terzo di campionato comunque i dati sono incoraggianti, arrivate da un derby combattuto, avete fatto bene a Mantova e ora vi aspetta il Padova…
“Dobbiamo essere chiari negli obiettivi, stiamo facendo bene ma la squadra deve fare un percorso di dieci mesi. Contro il Novara sono soddisfatto della prestazione, ma certi ragazzi hanno vissuto emozioni mai provate, tensioni e pubblico importante. Sono fattori che dobbiamo accettare e io mi sono congratulato con loro, perchè dobbiamo essere obiettivi e sapere da dove arriviamo. Il Padova è una squadra forte con grande spirito, ma a me interessa affrontarli cercando di fare la prestazione e imporre il nostro gioco. Non vi nego, che il pensiero di fare il colpaccio dentro di noi c’è”.
Parlando invece di te, giocatore di serie A, al Napoli come al Liverpool tra le altre. Adesso è tornato Mazzarri che è stato tuo allenatore, che tipo di tecnico ritroveremo?
“Il calcio è cambiato parecchio da allora, ma sotto l’aspetto mentale per affrontare la situazione secondo me è un mister affidabilissimo, bisognerà vedere come andrà la diversa visione del modulo, da una difesa a tre a quella a quattro ad esempio. Per come sa entrare nella testa dei giocatori, non credo avrà difficoltà a motivare il gruppo e per questo De Laurentis lo ha scelto”.
Cosa può dare dal punto di vista umano un tecnico come Mazzarri?
“Era totalmente diverso da come lo vedevate fuori voi, eravamo ovattati. Quello che combinava in sala stampa, non dico che fosse studiato, ma era per togliere la pressione a noi o gli occhi sul gruppo. In quattro anni con lui non c’erano mai tensioni, lo stesso De Laurentis che ora sembra più vulcanico entrava negli spogliatoi solo se c’era mister Mazzarri, un padre protettivo. Il folklore che appariva nelle interviste era come se fosse costruito ad hoc”.
Tornando alla Pro Vercelli, con un gruppo così giovane oltre al lavoro relativo agli aspetti tecnico – tattici, quanto incide quello anche a livello mentale?
“Noi come staff spingiamo perchè pensino a vincere tutte le partite e che la classifica pesi su di loro. Voglio che siano consapevoli che abbiamo perso due punti con il Legnago, due con Novara. Solo l’esperienza controllerà a gestire l’adrenalina, la pressione che hanno provato nelle partite contro Vicenza e Novara ad esempio”.
Cosa ti ha stupito di questa squadra da inizio campionato e cosa manca ancora per arrivare a ‘pesare’ tutti i punti come ci dicevi?
“Mi ha stupito per come sono entrato nella loro testa in così poco tempo, non so se sia stata una fortuna la difficoltà nel pre campionato, per poi averli tutti pronti ad assorbire le situazioni come spugne. Non ho chiesto nulla alla Società, ci sarà il mercato ma non è semplice per nessuno entrare in un gruppo del genere con i carichi di lavoro che questi ragazzi stanno sopportando dall’inizio”.
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