Le PAGELLE nerazzurre di Lazio-Inter 2-1. 24° GIORNATA

Padelli 5,5: Colpevole sui gol ma fino a che punto? Da capire se lui chiama il pallone o se è solo sfiducia della sua retroguardia nei confronti. Lento sul secondo gol ma la visuale non era delle migliori. Serata da dimenticare anche per colpa dei suoi compagni.

Skriniar 4,5: Pasticcia nell’azione che porta al rigore e non da dimostrazione di essere tranquillo.

De Vrij 5,5: La Nord biancoceleste non dimentica e lo tartassa di fischi in quello che è il suo primo ritorno all’Olimpico da ex. Causa il rigore.

Godin 5,5: Inizialmente se la gioca salvo poi iniziare a perdere di concentrazione e sicurezze. Viene slittato sulla sinistra poco prima di essere sostituito (dal 86’ Sanchez: S.V.).

Young 7: Arriva il suo primo gol in maglia nerazzurra ed è di quelli pesanti, allo scadere del primo tempo. Sul finale tenta una percussione fino all’area di rigore avversaria salvo poi inciampare su un grande intervento di Felipe.

Vecino 6: L’Olimpico e l’avversario rievocano dolci ricordi ma questa è un’altra storia. Cerca l’inserimento vincente ma non ci riesce.

Brozovic 6: Ingabbiato dalla marcatura stretta di Caicedo combina ben poco. Eroe a metà quando riesce a salvare sulla linea il possibile 2 a 1 che però arriva una manciata di secondi dopo (dal 77’ Eriksen: S.V.).

Barella 5,5: È lui che lancia in profondità Vecino alla ricerca del contropiede vincente. Fatica in un centrocampo di grande qualità come quello della Lazio.

Candreva 6,5: Lucido quando c’è da scegliere cosa fare sulla fascia di appartenenza. Pennella un paio di cross e ci prova dalla distanza innescando il gol del vantaggio (dal 76’ Moses: S.V.).

Martinez 5: Ok che il compito di marcare Leiva non era semplicissimo ma scomparire non era contemplato.

Lukaku 5,5: Ben difende i palloni che gli arrivano ma i suoi compagni sembrano non approfittarne e lui rimane troppo solo.

Conte 5: Tatticamente la prepara anche bene infatti gioca alla pari il primo tempo e riesce addirittura ad andare avanti poco prima dell’intervallo. Poi però qualcosa si rompe, la difesa inizia la sua fragilità e la Lazio ne approfitta. Male i tre dietro e i due davanti che costruiscono poco, troppo poco. I cambi arrivano tardi e l’Inter non cambia faccia.

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