RINO, Uomo vero, scalda il cuore di NAPOLI e si dimostra ALLENATORE. Gli aneddoti che mi legano al MISTER.

Il volto di Rino è scavato, stanco, la sofferenza dei giorni scorsi, incancellabile e profonda non si allontana, emerge impietosa: anche nei momenti della gioia estrema, dei festeggiamenti e del discorso alla squadra lo sguardo di Gattuso non tradisce. Dopo la sconfitta in casa contro la Fiorentina al San Paolo gli scrissi che sarebbe stato più forte di tutto. Il Mister arriva a Napoli in uno spogliatoio diviso e lontano dalla Società. Rino inizia la sua opera di artigiano e di psicologo: dispensa forza, energia, umiltà e senso di appartenenza. Lo aveva fatto a Milano, ma i palati fini e  illogiche manovre lo avevano costretto a cercare gratificazione su altri lidi. Gattuso accetta un’altra sfida impari, pericolosa, ma assai ambiziosa. Aveva chiesto giocatori esperti e maturi alla Dirigenza rossonera, non gli fu data udienza. A Napoli trova una rosa di qualità, giocatori veri, affermati e tanti potenzialmente campioni, come un Campione sul campo e nella vita è Gennaro Gattuso. Lo scorso agosto, ospite a casa sua a Schiavonea, dopo avermi servito un sorbetto al limone, mi disse: “Vienimi a trovare al Ristorante, anche se spero di non esserci, perché vorrà dire che sto allenando…”.  L’intelligenza lo ha fatto attendere, vagliare più di un’offerta e alla fine cogliere una Piazza che avrebbe potuto esaltarlo quanto sfiancarlo. Infatti ci rivediamo a Milano, in Hotel, dove il suo Napoli alloggia il giorno della sfida di andata di Coppa Italia contro l’Inter. La sera prima mi aveva dato appuntamento rispondendo a un mio  whatsapp, come spesso ha fatto in questi ultimi diciotto mesi, lui che non ama la tecnologia: Rino ha accolto me e due cari amici, a chiacchierare seduti su un divanetto, allontanando il blindatissimo servizio di sicurezza della Società Sportiva Calcio Napoli. La squadra stava crescendo, tra mille difficoltà, ma il Mister aveva le idee chiare, su tutto… Rino è questo:  ti spalanca la porta di casa e il suo cuore, se ritiene.  I dolori e le attese che hanno afflitto la sua famiglia in questi mesi non lo hanno distolto dal rincorrere i suoi obiettivi e dal rispettare gli impegni presi, nei confronti di tutti, dal nuovo Presidente, ai giocatori, dipendenti e tifosi. Napoli impazzisce di nuovo e si aggrappa al nuovo Mister, che non esita a radunare il gruppo, De Laurentis compreso, a pochi istanti dall’estasi dei rigori, per rivolgersi a muso duro, teso e stravolto, per ricordare il sacrificio e il senso del dovere ormai trasferito a una formazione allo sbando fino a soli pochi mesi fa. Rino è allenatore vero, dopo aver già dimostrato da tempo di essere Uomo. La Coppa Italia 2019/2020 è di Rino, senza scomodare frasi fatte. Vince, Rino e continuerà a lavorare con una passione, umiltà e partecipazione che sarà sempre di pochi soli uomini. Il suo primo trionfo, conquistato con intelligenza, compattezza, pazienza  e sagacia tattica. Qualcuno queste doti non le ha e probabilmente mai le avrà. Gli faccio i complimenti  dopo la semifinale e  oggi dopo una vittoria che lo legherà per sempre a ricordi e persone amate.  Il suo abbraccio, virtuale ma puntuale, ancora una volta mi spinge a rincorrere un sogno.

Foto ilnapolista.it

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