IBRA e LUKAKU rovinano lo spettacolo del DERBY di COPPA ITALIA. Sbagliano tutti, arbitro compreso. Ma domani è un altro giorno…

Sono tra quelli rimasti sconcertati, turbati, quasi spaventati dalle immagini improvvisamente amplificate dai microfoni e dal silenzio di uno stadio vuoto, a documentare e investirci degli sberleffi reciproci dei due leader carismatici di  Milan e inter. Prima Kessie e poi Romagnoli con estrema vigoria si abbattevano sul gigante buono Lukaku (fino all’intervallo della partita di ieri sera, era questa l’immagine trasferita ai più dal belga).  Insolita, anche se non inusuale in un derby, forse, la reazione spropositata di Romelu, ma a quel punto entrava in scena colui che da sempre, a torto o ragione, ha rivendicato il ruolo di paladino vero o presunto di compagni, avversari e tutto quanto lo circonda. Sbaglia, Ibra, a irridere l’avversario, a sfidarlo, anche se a distanza di sicurezza, come tanti giocatori usano fare, forse anche noi nelle nostre rimpiante partitelle del sabato pomeriggio o del giovedì di calcetto. L’arbitro non aiuta, lasciando che i due intrattengano i pochi presenti e i milioni di spettatori a casa e nel mondo. Sbagliano i compagni, timorosi, spauriti, ma colpevoli nel non aver nemmeno appoggiato benevolmente una mano sul petto del compagno anche solo a dire un “Mo’ basta, però dai…”.  Credo ci fosse stato ancora in campo Kjaer o anche Gigio Donnarumma, non avrebbero consentito a Ibrahimovic di cancellare il capolavoro del suo goal con un atteggiamento da Robin Hood in formato Fonzie, mai più deleterio di ieri sera. Lukaku, d’altro canto, può anche decidere di reagire in modo scomposto e furioso, ma direttore di gara e tutto il suo numeroso seguito. avrebbero dovuto intervenire in campo, cacciando entrambi i contendenti o quanto meno al fischio finale della prima frazione, in cui l’unico a dare ancora  in escandescenze era il belga, che andava a mio avviso espulso. Si fossero chiamati Bastoni e Castillejo i due duellanti, state  certi che avrebbero proferito solo i primi epiteti, per essere poi cacciati in malo modo. Credo che Conte abbia catechizzato Lukaku al punto tale da renderlo un agnellino mansueto e dedito alla causa a inizio secondo tempo, mentre con Ibra non si sia forse tentato di allontanarne il fumo dagli occhi e i pensieri belligeranti dalla mente. Pochi minuti infatti e lo svedese poneva fine alla sua contesa personale, a un derby che prometteva di nuovo bene ai suoi tifosi rossoneri.  Vince l’Inter e perde il calcio, avendo la possibilità di stoppare in tempo certi sproloqui, decidendo di non interrompere, sanzionandolo, uno siparietto a quel punto molesto, lasciando che una inutile querelle rovinasse tutto lo spettacolo che Ibra e Lukaku avrebbero potuto regalare sul terreno di gioco. Saranno squalificati, ma che importa ora?

foto Footballnews24.it

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