W. DE VECCHI: ” COLPANI e MALDINI talentuosi, serve solo continuità… V. CARBONI è straordinario. PALLADINO ha idee di GIOCO, una grande intuizione di GALLIANI”.
A ‘MonzA’ la trasmissione dedicata ad AC Monza, curata da Estenews, Cartacantaweb e Lea News Production l’ospite di prestigio della puntata del 4 marzo è stato Walter De Vecchi, presente negli studi. L’ex centrocampista del Monza e del Milan della Stella, tra le altre, poi allenatore e da tempo inserito nello staff dei settori giovanili di AC Milan, è stato il protagonista e si è concesso con la consueta disponibilità e garbo alle domande della nostra redazione, degli ascoltatori e dell’ospite collegato via Skype, il collega Max Rigano. Con De Vecchi abbiamo analizzato la sconfitta del Monza contro la Roma, parlato dei talenti nel calcio, di Palladino, del futuro della Società biancorossa, di Colpani, Djuric e Zerbin.
La Roma sbanca lo U-Power Stadium, ma ci sono tanti aspetti positivi e tante occasioni create, cosa ne pensi Walter?
“In questo momento non è facile giocare contro la Roma, squadra come si dice ‘on fire’ , così come l’Inter è invece ingiocabile.. Palladino non ci sta perchè fino al goal il Monza ha avuto le proprie occasioni ma la qualità della Roma è emersa, una squadra che ha ritrovato il piacere di giocare, in cui tutti corrono, con giocatori di grande valore come Dybala, Lukaku e Pellegrini”.
Cosa manca per fare il salto di qualità, il gruppo o qualche singolo?
“Ci sono dei target da rispettare: lo scorso anno era la salvezza, quest’anno il consolidamento in una certa zona di classifica, il prossimo anno si potrà pensare a qualcosa in più, comunque il Monza si sta confermando una realtà solidissima, con grande merito di Galliani, che ci sta lavorando con tanta passione e che costituisce una garanzia per il futuro di questa Società”.
Palladino ha avuto da ridire su alcune decisioni arbitrali, ha ragione?
“Sappiamo che gli episodi nel calcio attuale contano parecchio, se contro il Milan ti erano stati favorevoli, contro la Roma ti sono girati contro…”.
Ci sono state delle critiche da parte di alcuni, non certo di tutti, su alcune scelte nelle conclusioni, ad esempio sull’occasione capitata a Birindelli…
“Birindelli tra l’altro in questo momento è uno dei più positivi, probabilmente preso dalla foga ha voluto concludere lui direttamente senza vedere il compagno sul secondo palo. Il calcio è fatto di categorie, come diceva Capello… Ci sono sempre state queste differenze nella qualità dei giocatori”.
Cosa ne pensi della nostra scheda sui Top e Flop della partita contro la Roma?
“Preferisco i giudizi in generale ma voglio spendere una parola per la famiglia Carboni, oserei dire unta dal Signore… Conosco bene Valentin, un 2005, talento straordinario, che ho incontrato in tutte le categorie, un talento sopraffino. Giocatori di qualità che se avessero anche la continuità… Devono però lavorare sul talento, così come deve fare Daniel Maldini. A lui manca solo la convinzione di essere un calciatore importante”.
E cosa succede invece a Colpani?
“Colpani lo seguo da parecchio, ricordo la parole di Mino Favini, con cui nell’Atalanta ha vinto tutto… Mi diceva che eravamo davanti a un talento, che doveva solo crescere fisicamente. Sette goal realizzati finora sono tanti per chi gioca nella sua posizione, ci sta che il talentuoso abbia delle pause”.
Cosa ne pensi di Milan Djuric, che sta facendo bene e che ha già colpito tre pali…?
“Una scelta intelligente da parte della Società, quella di prendere una punta boa, che garantisse alla squadra di salire, di grande fisicità e che permette ai centrocampisti di inserirsi”.
E invece cosa dire di mister Palladino?
“Qui faccio i complimenti alla Dirigenza e al dott. Galliani di aver preso la decisione di promuovere Palladino alla prima squadra, perchè credo che questo allenatore stia portando una ventata di novità e freschezza, unita a un’idea di calcio straordinaria”.
E sulla concezione del possesso palla esasperato e del non giocare a uno o due tocchi?
“Mi piace citare Pep Guardiola quando dice che nel calcio i tocchi devono essere Q. B., quanto basta, sta ai giocatori valutare… Negli ultimi metri devi dribblare, non puoi giocare a uno o due tocchi…”.
Non vediamo invece da un po’ Alessio Zerbin, che Palladino aveva espressamente voluto…
“Zerbin è arrivato da poco, non conosco allenatore al mondo che lasci volontariamente fuori un giocatore buono e decisivo, ci saranno i motivi, verrà il suo momento… E’ un elemento eclettico, nel Napoli di Spalletti giocava come esterno alto”.
Adesso ci sarà Genoa – Monza che vedrà Gilardino contrapporsi a Palladino. Potrebbe essere lui l’erede sulla panchina biancorossa?
“Gilardino l’anno scorso ha fatto l’impresa, subentrando a un allenatore straniero, con idee di calcio differenti e portando una squadra in serie A, prelevandola dal centro classifica, in una piazza non facile, con una tifoseria bollente. Marassi ha poi la gradinata ‘Nord’ che è un muro, ma Palladino ci ha giocato e sa cosa lo aspetta”.